Pensiero Indipendente
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domenica 18 settembre 2022
La salamandra nello "spazio" (racconti sereni di scrittura creativa)
Inizio oggi una serie di racconti per un corso di storytelling. Se vi fa piacere scrivete nei commenti le vostre impressioni ed i vostri suggerimenti.😀😃😃
La salamandra nello "spazio" - racconto
Avete presente quando, appena svegli, vi sentite più stanchi di quando siete andati a dormire?
Quelle classiche giornate dove mai e poi mai, vorreste alzarvi dal letto ma allo stesso tempo non riuscite a rimanerci un secondo di più perché il sonno vi sfugge ma la stanchezza vi fa sentire come una ameba? Un protozoo?
Bene, è proprio in quelle giornate che mi accadono le cose più incredibili.
Una volta, per esempio, trascorsa l’ennesima nottataccia, mi ero appena alzato dal letto e, ancora totalmente frastornato, stavo andando in cucina per fare colazione.
- adesso mi faccio un caffè da fare invidia ai brasiliani; pensai tra me e me.
Avevo appena aperto lo sportello dello stipite dove, tra bicchieri e piatti, c'era la mia vecchia gloriosa moka quando, con un sussulto che mi scosse tutto il corpo quasi avessi ricevuto una scarica di corrente da 220 volt, mi svegliai di colpo.
- Mamma mia! Esclamai.
Di fronte a me, accovacciata dentro lo stipite, tra bicchieri di vetro e piatti di ceramica, comodamente adagiata proprio sulla mia beneamata macchinetta da caffè, mi fissava una salamandra. Lo sguardo che appariva sembrava un misto di meraviglia e compassione, quasi volesse dire: "non ti sembra di esagerare con questa reazione così spropositata? Sarò un centinaio di volte più piccola di te, non sono velenosa e non sono certo Godzilla.”
Dopo qualche secondo di sorpresa, iniziai a pensare come avesse fatto, quel piccolo esserino, a bypassare le formidabili difese di casa mia, appositamente allestite per impedire che animaletti e insetti (soprattutto le blatte che odio più di ogni altra cosa) possano accedervi.
- Ciao piccola - dissi rivolgendomi al piccolo anfibio - se mi spieghi come hai fatto ad entrare in casa mia ti darò una succulenta e grossa mosca.
Mentre dicevo questo, finalmente il mio cervello si mise in moto e realizzai di trovarmi in piedi, di fronte allo stipite della mia cucina, a parlare ad una salamandra alle 6 del mattino.
La situazione aveva un che di surreale e, nonostante fossi ben cosciente di essere sveglio, non ci avrei affatto giurato.
Mentre pensavo tutte queste cose, la piccola salamandra voltò la testa distogliendo lo sguardo da me, quasi fosse annoiata dalla mia presenza e soprattutto dai miei pensieri.
Ecco allora palesarsi un ulteriore problema: cosa avrei fatto se il piccolo intruso, si fosse andato a nascondere da qualche parte? Non potevo certo correre il rischio di ritrovarmelo a letto (mia moglie è oltremodo gelosa) ne, tantomeno, dentro qualche pietanza. Rabbrividendo al solo pensiero mi resi subito conto che dovevo immediatamente catturare l'animale esiliandolo fuori da casa mia.
Non potendo distogliere lo sguardo dall’animale per timore di perderne le tracce, mi resi conto di non potermi allontanarmene, neppure il tempo strettamente necessario, per prendere qualcosa di utile alla sua cattura. Mentre ragionavo su tutte queste cose, la piccola salamandra, forse infastidita dalla mia presenza, si andò a ficcare proprio dentro la macchinetta del caffè.
Ora, si dice che il pensiero sia più rapido dell'agire, ma in quel frangente non feci in tempo neppure a rendermi conto di cosa stessi facendo. Con un movimento fulmineo e senza pensarci, presi la macchinetta del caffè e la scaraventai con tutta la mia forza fuori dal balcone, noncurante della finestra ancora chiusa.
Ne scaturì un rumore di vetri in frantumi, quelli della mia finestra, mentre la macchinetta del caffè, con il suo contenuto all'interno, si dirigeva impietosamente verso la proprietà del mio vicino, non prima di aver sfondato anche la zanzariera che si trovava, anch’essa chiusa, lungo la traiettoria.
So che non ci crederete ma, nonostante tutto quel trambusto mattutino, la cosa aveva un che di comico se pensate che l'elemento terminale della moka, somigliava vagamente al modulo Lem dell'Apollo 11 in rientro dalla missione lunare. Tanto più che all'interno c'era anche l'astronauta.
Mentre accadevano tutte queste cose contemporaneamente, ed io iniziavo a fare mente locale sul calendario dei santi per l’imprescindibile sequela di bestemmie, sulla soglia della cucina apparve mio figlio Manuel di 8 anni.
- papà, per favore non fare tutto questo chiasso, non vorrei che spaventarsi Lucilla.
Mi voltai sgomento verso mio figlio e, ormai in preda alla più totale confusione, domandai: Lucilla?
- sì papà la mia salamandra, devo portarla a scuola stamattina per mostrarla alla maestra di scienze.
Morale della favola …
Non bevo più caffè.