Molti rimasero sbalorditi dal fatto che, dopo una dittatura durata quasi un secolo, che consegnò l'Italia, o meglio quello che ne restava tra guerre coloniali e grande guerra, al fascismo di Mussolini, gli si desse ancora credito. Così, tra incredulità e meraviglia, molti repubblicani dovevano rassegnarsi al fatto che, ancora e nonostante tutto, il popolo itsliano avesse riaffermato la propria volontà di esservirsi ai Savoia
Ma, come spesso accade laddove la verità e', tutt'al più nominata, per "questioni di opportunità" e per il bene di un popolo forse troppo ignorante o forse troppo assuefatto alla dittatura, si scelse di orientarlo, ma per il suo bene, verso la democrazia; quella forma di democrazia che oggi conosciamo tutti. L'alba della prima Repubblica, così come l'Unità d'Italia di quasi 100 anni prima, nacquero con un inganno, un artificio, un delitto di Stato. Il 4 marzo 1861 moriva in un attentato il tesoriere dei garibaldini Ippolito Nievo, il 2 giugno 1946 moriva, prima ancora di nascere, l'italico libero arbitrio del popolo italiano; da sempre schiavo, da sempre servo e, tutto sommato, ipocritamente felice e forse anche consapevole della propria condizione. Oggi festeggiamo la riaffermazione di quel comportamento 'ingannevole perpetrato più volte fino al vergognoso covid del febbraio 2020. Anche qui la storia insegna, sicuramente, ma soltanto a chi vuole imparare davvero.
Al referendum del 2 giugno 1946 gli italiani avevano scelto il re alla Repubblica. Ecco alcune prove
Per i più esigenti segnalo anche il libro di Aldo mola
Così come per i più pigri segnalo questa intervista sempre del professore Mola, indiscusso esperto di fama internazionale sulla storia contemporanea. ✓CLICCA QUI
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono consentiti soltanto a chi si assume la piena responsabilità di ciò che scrive