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venerdì 21 febbraio 2014

Ieri Pagano oggi gli operai Italsider: Sanremo è sempre Sanremo!



“Sanremo è sempre Sanremo”, chi lo ha detto sicuramente aveva altre idee sul festival, ma ha colto comunque nel segno. La pantomima di un festival della canzone italiana che in realtà, con pianificati momenti “clou” che appaiono falsamente estemporanei e spontanei, contribuisce a condizionare il modo di pensare di chi ancora, sbagliando, interpreta la televisione come mezzo di informazione e intrattenimento. Ma che agli occhi di chi non si fa più imbambolare emerge chiaramente in tutta la sua, pianificata, falsità.
Ieri sera, poco dopo l'inizio del festival è arrivato il momento forte della serata,  due operai Italsider in una disperazione tanto vera quanto vera era la preoccupazione della sicurezza, hanno tentato l’insano ed estremo gesto cercando (con poca convinzione direi) di gettarsi dalla balaustra. Molti i presenti che hanno ricordato la pantomima del suicidio (questa volta accertata) che anni fa capitò in un’altra edizione di Sanremo. Sull’enfasi del momento, come spesso accade, tutto viene manipolato dai programmi televisivi, leggete ad esempio le considerazioni fatte in questo blog sulla vicenda dei due operai
Sul fatto in sè, attualmente, c’è forte disaccordo ed è naturale che sia così; chi sostiene si tratti di una bufala chi invece è convinto di no, ma sarà il tempo (e soprattutto la coscienza dei coinvolti) che, come già è accaduto in passato, farà emergere i fatti. 
Certo è che, ad una attenta e asettica valutazione, sicuramente se non di bufala pianificata e approvata dai dirigenti Rai si tratta, allora il sistema di sicurezza sanremese sarebbe da mettere quantomeno sotto inchiesta, cosa che a mio dire non avverrà mai. 

Audience in primis
Alla fine però l’importante è che se ne parli, perché già programmi come “La vita in diretta” si sono accaparrati l’esclusiva dei due operai che disperati (e vestiti con abiti firmati) hanno tentato l’insano gesto. 

Il momento Clou del Festival: verità o bufala?
Come spesso accade le vere iene della tv, non quelle del programma televisivo, hanno più volte approfittato indiscriminatamente delle disgrazie altrui per “coinvolgere” veri disgraziati inducendoli a commettere poi poanificate azioni eclatanti al solo fine di un maggiore ascolto ai fini auditel e non c'è nulla di strano se in seconda battuta qualcuno tenta di approfittarne per farci una politica tanto genuina quanto spontaneo è il gesto suicida. Certo è che il Festival non ha registrato i successi trascorsi  e un pò di "pepe" aiuterebbe...

La storia si ripete?
Un caso molto analogo è quello avvenuto nel ‘95, vi ricordate?
Ripercorriamo insieme le tappe:
La sera del 21 febbraio. Pippo Baudo conduceva la quarantacinquesima edizione del Festival di Sanremo che, guarda caso, risultò la più vista della storia. Durante la serata, un uomo con un maglione da sci a losanghe apparve sulla balconata proprio di fronte al palco minacciando di buttarsi di sotto. Si trattava di Pino Pagano, 40 anni, disoccupato. La gente in sala pensò dapprima a uno scherzo (la prima impressione spesso è quella giusta, ricordatevelo) ma poco a poco la vicenda si fece seria.
“Super” Pippo Baudo iniziò a dialogare con Pagano, poi salì sulla balconata per salvarlo. Così la sceneggiata ebbe l’italico epilogo tanto caro a “mamma Rai”; lacrime, abbracci, applausi e naturalmente i dati auditel che schizzarono alle stelle.


Certo le “male lingue” mormorarono da subito che fu Baudo ad inscenare tutto, ma per anni il dubbio rimase. Fino a che fu lo stesso Pagano a rifarsi vivo cinque anni dopo con un fax, nel quale ammetteva la messa in scena organizzata con la Rai che però aveva lasciato all’oscuro di tutto lo stesso Baudo.
Eccone uno stralcio: "Pippo mi perdoni, sono stato consigliato male. Mi sono molto pentito delle cretinate che ho fatto, solo per guadagnare una manciata di milioni e un po’ di pubblicità in più. Ora vedo tutto sotto un’altra luce, provo altre emozioni” [fonte: ANSA]
"Martina" - Il Cd di Pino Pagano
Grazie alla popolarità che questa operazione di tentato-suicido-pianificato gli valse, Pagano poté avere il suo momento di gloria, retribuito, con le varie comparsate nei vari salotti televisivi, riuscendo addirittura ad incidere anche un disco; e non è da escludere che grazie al remake di qualche giorno fa il suo nome non torni ancora alla ribalta.






Sul web esiste il confronto, il contraddittorio, in Tv no.
Qualcuno che evidentemente è riuscito a mantenere la propria lucidità ha posto seri dubbi su questo, sempre più evidente remake, del tentato suicidio.
Ogginotizie.it, per esempio, ha fatto una serie di interessanti e sobrie valutazioni nel merito eccone alcuni punti:
  1. Il servizio di sicurezza che non vede, o vede in ritardo, due uomini che camminano in una zona assolutamente proibita;
  2. Luci un pò troppo "svelte" nell'illuminare con un occhio di bue i due operai campani che minacciano un gesto estremo;
  3. Fazio che prima sembra non accorgersi di quanto sta avvenendo e poi sembra attendere che i due vengano inquadrati dalle telecamere per rivolgergli la parola;
Continua l’articolo soffermandosi sulla “debole” sicurezza del Teatro Ariston. “…Ricordiamo che lo spettacolo è trasmesso in mondovisione ed appare piuttosto inverosimile che due persone riescano a muoversi nelle zone proibite dove, invece di un lavoratore disperato, potrebbe muovere un terrorista o comunque un male intenzionato. Possibile che due operai siano sfuggiti al complesso (e costosissimo) servizio di sicurezza? In secondo luogo appare quantomeno sospetta la conoscenza dei due lavoratori dei "luoghi". Difficile muoversi al buio nella sala del Teatro Ariston, figuriamoci tra le balaustre e sulle rampe che avvicinano al palco…
L'interessante articolo di Ogginotizie lo trovate qui, la sua lettura è altamente consigliata. 


Per concludere


Alla fine di tutto, la storia quindi dovrebbe esserci maestra ma, mi chiedo, noi vogliamo sapere o preferiamo continuare a sognare e sperare l’inverosimile, drogandoci con le bufale che la televisione e non dimentichiamo assolutamente la stampa, ci inculcano?
Il tempo in ogni caso è sempre meno ed è sempre più evidente che noi, le persone comuni, preferiamo spegnere il cervello piuttosto che la televisione.

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