Siamo sommersi dai rifiuti e questa non è una
novità, non se ne può più di vivere la nostra vita in mezzo ai sacchi di
spazzatura. Le nuove iniziative per superare presto l’emergenza rifiuti che
perennemente si ripresenta in Calabria, pare sempre più un palliativo. Davvero
il via libera all’apertura della discarica di Scala Celi, può rappresentare La
soluzione? Certo è in via provvisoria, ma se qualcosa ci è stato insegnato
dalla politica è che non c’è nulla di più definitivo della provvisorietà.
Il problema delle discariche in Calabria e in
senso più vasto in Italia è semplicemente che non dovrebbero esistere più da
oltre vent’anni. Le leggi italiane dal 1997 ad oggi inneggiano al concetto di
recupero e non di smaltimento a seguito di abbandono o peggio di trasformazione
fisica del rifiuto. In sostanza non è bruciando o sotterrando un rifiuto che
risolveremo il problema.
Pensiamo alle discariche che producono una
sostanza liquida, una specie di succo dell’immondizia chiamato “Percolato” che
altro non è se non l’insieme di sostanze tossiche che filtrano attraverso
discariche stracolme e molto spesso senza manutenzione adeguata?
Peggio ancora parliamo degli inceneritori, qui
vicino a Rosarno ne abbiamo uno. Cosa brucia? A quale temperatura? Cosa viene
immesso realmente nell’aria? Perché nessuno parla delle polveri molecolari
inferiori a 10 micron?
Eppure basterebbe chiederlo a chi si occupa da
una vita di ambiente, chi va a controllare periodicamente le emissioni in
atmosfera, effettua controlli nelle discariche, chimica le nostre acque ecc…
Basta chiederlo ad un tecnico ArpaCal e vedere i rapporti ambientali per capire
in che stato versiamo.
Da oltre vent’anni, L’Europa ci bastona con
pesantissime sanzioni per violazione delle norme ambientali – l’ultima risale
al 24 ottobre quando siamo stati sanzionati per la modica cifra di 56 milioni
di euro, chi paga per questo secondo voi? Dal 1997 il concetto sul trattamento
del rifiuto ha soltanto una parola “recupero”!
Recupero – non significa abbandono controllato, interramento,
bruciatura, ecc…
Recupero – significa riutilizzo tramite processi
di trasformazione con l’ottenimento di un prodotto partendo da un rifiuto
Cosa è stato fatto di concreto per arrivare a
questo, evitando sanzioni pesantissime che, come al solito, saremo sempre NOI a
pagare?
A cosa sono serviti nello specifico a questa
Regione il commissariamento sistematico che dagli anni ’90 si è protratto fino
al 2011?
A Reggio Calabria l’immondizia si raccoglie nelle
strade, scivola copiosamente per le vie quando piove (altro problema la pioggia
o meglio il sistema di raccolta acque piovane). Immondizia che arriva per ora a
lambire, a sfiorare l’emergenza sanitaria, ma soltanto perché fa freddo e tra
due mesi?
Paghiamo una gestione fallimentare e inefficace a
prezzi esorbitanti, prova ne è la
Tarsu, che ingrossa e ingrassa sulle nostre spalle sempre più
cariche e stanche, ne abbiamo le spalle
piene, o no? La percentuale di aumento della TARSU è pari al 60%, mentre
per il canone acqua è pari al 130%
Paghiamo il 60% in più perché la spazzatura possa
invadere le nostre strade, le nostre case… le nostre vite!
… e naturalmente paghiamo il 130% delle bollette
acqua in più, perché in quasi tutta la città l’erogazione è intermittente,
arrivando a mancare come nei rioni di S.Giovannello e Tre mulini anche per 12
ore consecutive. E non parliamo della potabilità…
La soluzione all’emergenza rifiuti c’è, esiste,
non è un’utopia. Veramente esisteva ancora prima di arrivare a questo. E’ stata
presentata due anni fa, ed è il frutto di uno studio durato oltre cinque anni.
Cinque anni passati a capire i problemi di questo territorio ed escogitare
soluzioni fattibili, economiche, immediate: certo non soluzioni da “Ponte sullo
stretto”. Soluzioni che prendessero in esame il rispetto e la qualità della
vita altrui, e che inizino ad essere in sintonia con il concetto vero di
rifiuto, quello inteso quale risorsa.
Il piano regionale del Movimento 5 Stelle
Calabria, fa questo, in modo fattibile, mira al riutilizzo al riciclaggio del rifiuto
che diviene un potenziale bene e non più una “cosa di cui disfarsi”. Puntiamo
alla differenziata, al rispetto dell’ambiente, alla chiusura degli inceneritori
di Rosarno che oggi si chiamano termovalorizzatori, alla chiusura definitiva
delle discariche, specialmente quelle ormai stracariche oltre ogni limite che
vengono tenute aperte e che ci costano 257.819,20 di sanzione europee al
giorno, per ogni giorno che passa.
L’alternativa c’è, ma sta a noi cittadini
renderla fattibile. Il voto è un’opportunità, di più è l’arma legittima e
costituzionale per mandare a casa questi “signori”. Mandiamoli a casa, votiamo
per noi. Perché i diritti sociali non sono né un privilegio né una concessione
da parte di alcuno: ma sono una conquista e si ottengono lottando
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